Pramzanblog, che io creai nel maggio 2008, fu per cinque anni ininterrottamente e poi con apparizioni saltuarie, un appuntamento piacevole per migliaia di parmigiani e non solo. Perché c'era di tutto: storia dell'ex Ducato, interviste, musica, sport, cultura, dialetto, perfino esclusive. Ho già avuto occasione più volte di spiegare perché dopo cinque anni felici decisi di chiudere, per poi riaprire soltanto in casi di necessità, ma saltuari. Facebook aveva preso il sopravvento ed era diventato il catalizzatore di tutte le curiosità, di tutti gli sfoghi personali, di tutti i retroscena: tutti argomenti che erano la spina dorsale di Pramzanblog. Così, appena mi accorsi che stavo rincorrendo Facebook, decisi di smettere. Pramzanblog, però non era sparito dal web, era un contenitore prezioso del passato di Parma nei campi più svariati e con gli anni mi ero reso conto che c'erano ancora persone che andavano a spulciarlo. Era infatti il prodotto di un giornalista dei vecchi tempi, preciso, puntiglioso nelle ricerche, prima la qualità e poi la velocità, nemico delle fake-news: le cose pubblicate da Pramzanblog erano credibili e "certificate", molto più di Facebook e in alcuni casi perfino di Wikipedia. Poi però un brutto giorno ho scoperto che Pramzanblog era sparito dal web, per problemi "burocratici": il dominio pramzanblog.com era infatti scaduto e nonostante avessi la massima intenzione di rinnovarlo, non mi è stato possibile. Seguivo le istruzioni, ma arrivavo a un punto in cui mi veniva chiesto di fornire strani dati che non avevo. Io credevo che tornasse almeno al primissimo indirizzo www.pramzanblog.blogspot.com, invece niente. E' chiaro che ci sono rimasto male. Ho chiesto e ottenuto aiuto, ma alla fine ho dovuto arrendermi. Allora che fare? Con "Pramzanblog Revival" cercherò di riportare di dominio pubblico almeno alcune delle interviste e dei servizi pubblicati negli anni. Ovviamente sono "datati" ma in molti casi sono utili per riconoscere le storie di tanti personaggi, frutto di incontri, in massima parte telefonici, però lunghi e dettagliati, che incontrarono la soddisfazione di moltissimi lettori. (achille mezzadri)
